1. Bacetto, mammina!


    Datte: 05/02/2021, Catégories: Inceste / Tabou Anal

    Stavo preparando un esame tostissimo e non ne potevo veramente più. Studiavo giorno e notte senza mai concedermi pause e anche i miei coglioni stavano cominciando a risentirne. Abituati ad essere svuotati almeno una volta al giorno, ma spesso anche due o tre, soffrivano per la prolungata astinenza cui li avevo obbligati a causa di quel maledetto esame di chimica organica.Era pomeriggio tardi e non avevo mai sollevato la testa dai libri, quando mi venne voglia di fumare una sigaretta. Non avevo da accendere e andai in cucina per cercare dei fiammiferi.Attraversando il corridoio passai accanto a mia madre che, inginocchiata su un piccolo sgabello, stava frugando all'interno di una grossa cassapanca alla ricerca di chissà cosa. Era tutto il pomeriggio che ce l'avevo duro e nel vederla così, con la testa e le braccia infilate nel baule e il suo bel culo rotondo proteso verso l'alto, non potei trattenermi dal darle una palpata.Alberto! Sei impazzito?Che c'è mamma?Come, che c'è? Mi hai appena palpato il culo! Ti sembra il modo di trattare tua madre?Scusa, mamma, non pensavo di offenderti.Che c'entra, non mi sono offesa, però non si fa.Lei, però, non aveva minimamente cambiato posizione, continuando a tenere il culo sempre ben proteso verso l'alto, a portata delle mie mani.Il fatto è che hai un culo così bello che mi è venuta voglia di toccartelo, davvero.Cosa dici, sciocchino! Sono vecchia e poi sono tua madre.Sei tutt'altro che vecchia e ti assicuro che tante mie coetanee ...
    ... t'invidierebbero.Ti ringrazio, caro, però resto tua madre.E che male c'è se ti do una toccata. E, così dicendo, mi piazzai dietro di lei e appoggiai nuovamente le mani sulle sue belle chiappone sode.Cosa c'è, caro, perché fai così? Forse stai studiando troppo e sei nervoso. Dovresti distrarti un po'. Non ce l'hai una ragazza con cui sfogarti?No, mamma, non ce l'ho una ragazza, non ho tempo per cercarla. Mentre parlavamo avevo preso ad accarezzarle le chiappe e sotto la leggera stoffa del grembiulino da casa che indossava potevo sentire la fermezza delle sue carni.Non dovrei permetterti di fare così, lo sai.Lo so, mammina.Però non si spostava e non mi mandava via. Allora, senza neppure sapere io cosa stessi facendo, le sollevai il grembiule sulla schiena. Ristetti qualche secondo in attesa della sua reazione, che non venne; allora appoggiai le mani, tremanti e sudate, sulle carni nude. Indossava mutandine di pizzo nero che ben le fasciavano quelle forme tonde e piene. La sua pelle era morbida, liscia e calda. Quando le abbassai le mutandine fino a metà coscia e le misi a nudo il culo, tentò una timida reazione.Alberto, cosa stai facendo! Ti sei impazzito? Tiramele su, da bravo.Lasciati guardare, mammina, è da tanto tempo che desidero ammirare il tuo culo. Tu non hai idea di quante seghe mi sono sparato pensando a te, al tuo culo, ai tuoi fianchi, alle tue poppe, ai tuoi deliziosi piedini! Tu non sai quante sborrate ho fatto dentro la tua biancheria sporca! Non immagini quanto ho ...
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